Satelliti NATO o c'è dell'altro? Il ruolo reale del GPS e dei satelliti occidentali

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Le recenti discussioni sull'impiego di missili ucraini controllati da satelliti NATO hanno creato molte incomprensioni. In realtà, la NATO non possiede satelliti propri. L'Alleanza si avvale delle risorse satellitari messe a disposizione dai suoi Stati membri, come gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Francia e altri. Questi paesi utilizzano i loro satelliti militari per scopi come comunicazioni, sorveglianza, monitoraggio di lanci di missili e navigazione tramite il GPS. La creazione del NATO Space Centre presso la base aerea di Ramstein in Germania, nel 2020, ha avuto lo scopo di coordinare meglio l'uso delle risorse spaziali tra i paesi membri, ma questo centro non gestisce direttamente satelliti.

Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno fornito all'Ucraina diversi tipi di missili avanzati. Tra questi ci sono gli ATACMS, forniti dagli Stati Uniti, che sono missili balistici a corto e medio raggio dotati di guida GPS per una navigazione precisa. Il Regno Unito ha fornito i missili Storm Shadow, che sono missili da crociera a lungo raggio progettati per colpire con precisione obiettivi strategici. Sebbene questi missili utilizzino il GPS per determinare la loro posizione e correggere la rotta verso il bersaglio, non sono "comandati" dai satelliti NATO. Il GPS, infatti, è un sistema di navigazione gestito dagli Stati Uniti che fornisce coordinate precise, ma non implica un controllo diretto o continuo da parte della NATO.

L'idea che questi missili siano "comandati" direttamente dai satelliti NATO sembra derivare da un'interpretazione esagerata del coinvolgimento dell'Alleanza nel conflitto. Sebbene il sostegno occidentale all'Ucraina sia evidente e concreto, non ci sono prove che i missili ucraini siano sotto il controllo diretto della NATO tramite satelliti. Invece, questi missili utilizzano i sistemi di navigazione esistenti per migliorare la loro precisione, senza richiedere un controllo satellitare continuo o diretto.

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