Perché il corpo non segnala subito che c'è qualcosa che non va quando un tumore comincia a svilupparsi?

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Il corpo umano non segnala immediatamente la presenza di un tumore con sintomi evidenti per diverse ragioni legate alla natura del tumore stesso e al modo in cui l'organismo percepisce e reagisce ai cambiamenti. In molti casi, i tumori crescono lentamente e non causano danni o pressione immediata sui tessuti circostanti, rendendo difficile la loro percezione. Le cellule tumorali possono proliferare senza interferire con il funzionamento normale del corpo e senza provocare infiammazione significativa, il che significa che non ci sono segnali evidenti come dolore o gonfiore.

Un altro motivo per cui il corpo non percepisce subito un tumore è che non tutti i tessuti hanno una densità elevata di terminazioni nervose. Ad esempio, le ghiandole mammarie, in cui spesso iniziano i tumori al seno, non sono particolarmente ricche di nervi sensibili al dolore. Questo consente al tumore di crescere senza causare dolore immediato.

Inoltre, le cellule tumorali possono evitare o sopprimere la risposta infiammatoria del corpo nelle prime fasi della malattia, impedendo la comparsa di segni come il dolore. Il corpo può anche adattarsi lentamente alla presenza del tumore, espandendo o comprimendo i tessuti circostanti senza causare una reazione immediata. Solo quando il tumore diventa sufficientemente grande da influire sul funzionamento degli organi o dei tessuti circostanti possono comparire sintomi.

Le cellule tumorali adottano diversi meccanismi per evitare la rilevazione da parte del sistema immunitario. Esse possono ridurre o nascondere le loro caratteristiche superficiali che normalmente farebbero scattare un allarme al sistema immunitario, rendendosi così meno visibili ai linfociti T, che sono incaricati di eliminare le cellule anomale. Le cellule tumorali possono anche modificare i segnali che normalmente attivano il sistema immunitario, riducendo quelli che indicano una minaccia o producendo sostanze che frenano la risposta immunitaria. Alcuni tumori rilasciano sostanze chimiche che sopprimono l'attività delle cellule immunitarie, mentre altri modificano l'ambiente circostante per renderlo più favorevole alla loro crescita e meno accessibile al sistema immunitario, attirando cellule che inibiscono la risposta immunitaria.

In aggiunta, le cellule tumorali possono produrre proteine che inviano segnali di "spegnimento" alle cellule immunitarie, impedendo loro di attaccare il tumore. Questo fenomeno è alla base di alcune terapie oncologiche moderne, che mirano a bloccare questi segnali per riattivare il sistema immunitario contro le cellule tumorali.

Questi meccanismi di "mascheramento" consentono ai tumori di crescere e diffondersi senza che il sistema immunitario possa intervenire tempestivamente. I sintomi, incluso il dolore, di solito emergono solo quando il tumore è cresciuto abbastanza da comprimere nervi, vasi sanguigni o altri organi, o quando ha iniziato a diffondersi. Alcuni tumori, come quelli al seno o alla prostata, possono rimanere asintomatici per un lungo periodo, mentre altri, come i tumori dell'intestino o del pancreas, possono causare sintomi più precoci.

Per affrontare questi problemi, molte terapie oncologiche moderne cercano di rafforzare il sistema immunitario o di eliminare i meccanismi che il tumore utilizza per nascondersi, aiutando così il corpo a riconoscere e combattere meglio le cellule tumorali.

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