Israele chiude Al Jazeera: condanne internazionali

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Il governo israeliano ha ordinato la chiusura delle operazioni di Al Jazeera nel paese e ha sequestrato parte delle sue attrezzature di comunicazione, suscitando condanne da parte delle Nazioni Unite e dei gruppi per i diritti umani per le mosse del Primo Ministro Benjamin Netanyahu volte a limitare la libertà di stampa. La chiusura avviene in un momento di stallo nei negoziati di cessate il fuoco e ostaggi al Cairo dopo quasi sette mesi di guerra, con crescente preoccupazione internazionale per l'attesa offensiva militare di Israele nel sud di Rafah, a Gaza, dove 1,5 milioni di persone si stanno rifugiando in mezzo a una devastante crisi umanitaria.

Al Jazeera ha definito la chiusura dei suoi uffici un "atto criminale", mentre i critici hanno detto che è "un giorno buio per la democrazia" e che stabilisce un pericoloso precedente per altri media internazionali che operano in Israele. Il governo di Netanyahu si è lamentato a lungo delle operazioni di Al Jazeera, accusando la rete di avere un bias anti-israeliano e di essere "il portavoce di Hamas". La chiusura segue l'approvazione di una legge che consente al governo di vietare le reti straniere percepiti come una minaccia per la sicurezza nazionale. Al Jazeera ha un ufficio a Gerusalemme, così come in Cisgiordania e a Gaza, e ha prodotto una copertura critica delle operazioni militari israeliane e del loro impatto umanitario nell'enclave sotto assedio.

La mossa di chiudere Al Jazeera in Israele arriva in un momento di crescenti preoccupazioni dei gruppi per la libertà di stampa sulle vittime tra i giornalisti che operano nelle zone di guerra e sull'ostacolo posto al lavoro giornalistico da parte delle autorità israeliane.

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