Il ruolo dell'IA nell'esclusione dal lavoro
L'intelligenza artificiale sta escludendo numerosi individui qualificati dal mercato del lavoro, generando preoccupazione per i candidati e critiche sulle pratiche di assunzione. Tecnologie come gli ATS (sistemi di tracciamento dei candidati) sono ampiamente utilizzate, ma possono filtrare erroneamente i candidati più adatti.
Un ATS (Applicant Tracking System) è uno strumento digitale che semplifica e velocizza il processo di reclutamento, centralizzando le candidature e migliorando l'efficienza del team HR. Questo software automatizza l'acquisizione e l'archiviazione dei dati dei candidati, riducendo il rischio di perdite di candidature e migliorando l'employer branding. Inoltre, fornisce report dettagliati che aiutano a misurare il ROI (Return Of Investiment) dei sforzi di reclutamento, consentendo di identificare e affinare il processo decisionale.
Ci sono casi documentati di discriminazione, come quando un software di selezione di Amazon penalizzava le candidate femminili. Anche se progettata per essere neutrale, l'IA può perpetuare pregiudizi e distorsioni presenti nei dati con cui è stata addestrata.
Le soluzioni proposte comprendono l'educazione sui limiti dell'IA per i datori di lavoro e l'adozione di regolamenti per garantire un uso equo di questa tecnologia. Alcune giurisdizioni stanno già adottando leggi che richiedono la trasparenza nell'uso dell'IA nei processi di assunzione. Tuttavia, resta la sfida di garantire un equilibrio tra l'efficienza delle tecnologie di selezione e la giustizia nel processo di assunzione.