Fondi comuni di investimento: criteri avanzati di selezione e ruolo nella gestione attiva

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Nel panorama italiano della gestione patrimoniale, i fondi comuni di investimento rappresentano un veicolo privilegiato per implementare strategie diversificate, sfruttando l’esperienza di gestori professionali e l’accesso a mercati altrimenti difficili da raggiungere. La scelta di un fondo non può limitarsi all’analisi storica dei rendimenti, ma deve considerare metriche qualitative e quantitative come il tracking error, l’information ratio e l’analisi di coerenza rispetto al benchmark dichiarato. La valutazione della capacità di generare alpha è centrale, specialmente nei fondi attivi che operano in mercati liquidi e competitivi.

Un’attenzione particolare deve essere posta alla struttura dei costi: il Total Expense Ratio incide direttamente sulla performance netta, e può ridurre significativamente il rendimento in orizzonti temporali lunghi. La presenza di commissioni di performance richiede un’attenta lettura del metodo di calcolo e del periodo di riferimento, in quanto può creare incentivi distorsivi nella gestione del rischio. In parallelo, la trasparenza nella reportistica e la frequenza di aggiornamento dei dati costituiscono elementi distintivi per valutare la qualità del gestore.

L’architettura aperta delle piattaforme distributive consente oggi l’accesso a una vasta gamma di fondi domiciliati sia in Italia che all’estero. Questo apre la possibilità di costruire portafogli multi-asset e multi-strategy con elevata personalizzazione, combinando fondi azionari, obbligazionari, flessibili e tematici. L’allocazione strategica tra queste componenti deve rispondere non solo a criteri di rendimento atteso e rischio, ma anche a valutazioni dinamiche sulle correlazioni e sulla volatilità implicita dei mercati sottostanti.

La crescita dei fondi ESG ha introdotto una nuova dimensione nella selezione, con la necessità di verificare la reale integrazione dei criteri ambientali, sociali e di governance nella costruzione del portafoglio. La distinzione tra approccio best-in-class, esclusione e impact investing è determinante per allineare le scelte di investimento ai valori dell’investitore. Inoltre, la recente regolamentazione europea, come il regolamento SFDR, impone una maggiore chiarezza sugli obiettivi di sostenibilità dichiarati dal fondo.

Nelle gestioni patrimoniali avanzate, i fondi comuni possono essere utilizzati come building block per strategie core-satellite, sfruttando fondi indicizzati a basso costo per l’esposizione di base e fondi attivi selettivi per la generazione di extra rendimento. L’uso combinato di fondi long-only e alternativi consente di modellare il profilo rischio/rendimento in funzione di scenari macro e opportunità di breve periodo, mantenendo al tempo stesso una struttura efficiente e regolamentata.