Consumo eccessivo di sale: quanto ne sappiamo e cosa facciamo per contrastarlo?

Il consumo elevato di sale può essere suddiviso principalmente in due categorie di alimenti. La prima comprende cibi trasformati e confezionati come salumi, formaggi stagionati, prodotti in scatola, snack salati, piatti pronti, surgelati e fast food. La seconda categoria include alimenti naturalmente ricchi di sodio come alghe marine, sedano rapa, olive e capperi. È essenziale prestare attenzione alle etichette nutrizionali per scegliere prodotti con meno sodio e limitare l'aggiunta di sale durante la preparazione e a tavola.

Un eccesso di sodio può causare ipertensione, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari, danneggiando i reni, facilitando la formazione di calcoli renali e contribuendo all'osteoporosi. Altri effetti negativi includono un potenziale rischio di cancro allo stomaco, ritenzione idrica e vari sintomi come mal di testa e affaticamento. L'OMS raccomanda di limitare il consumo di sodio a meno di 5 grammi al giorno per gli adulti.

Per identificare un eccesso di sodio nel corpo, i medici possono prescrivere esami del sangue per valutare la sodiemia, potassiemia, creatininemia e urea, oltre a esami delle urine per analizzare il contenuto di sodio e il rapporto sodio/potassio. La misurazione della pressione sanguigna e talvolta un elettrocardiogramma possono anche essere utilizzati per comprendere meglio gli effetti dell'eccesso di sodio sulla salute.

Consultare un medico o un dietologo è consigliabile per valutare l'apporto personale di sodio e pianificare eventuali cambiamenti dietetici necessari per migliorare la salute generale.